MANZONI 150° – 22 e 23 NOVEMBRE 2023
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti..,
E’ l’incipit del romanzo italiano per eccellenza: I Promessi Sposi.
Ma il romanzo non si svolge soltanto sul lago di Como ma anche in Brianza, nella bergamasca e a Milano.
Pro Loco Sovico vuole celebrare i 150 anni dalla scomparsa di Alessandro Manzoni ricordandolo con due eventi:
- una cena basata sulle ricette dell’epoca tratte dal libro di Patrizia Rossetti: in cucina con i Promessi Sposi.
Oltre a 150 ricette del ‘600 il libro contiene alcune immagini e citazioni dal romanzo.
Appuntamento presso il ristorante “Il gabbiano”– Mercoledì 22 novembre ore 20,00
Citazioni da: I promessi sposi.
S’era immaginato (come sempre in tempo di carestia rinasce uno studio di ridurre in pane dei prodotti che d’ordinario si consumano sott’altra forma), s’era immaginato di fare entrare il riso nel composto del pane detto di mistura.
Il 23 novembre, grida che sequestra, agli ordini del vicario e de’ dodici di provvisione, la metà del riso vestito, detto risone, che ognuno possegga (…) Al riso brillato era già stato fissato il prezzo prima della sommossa. (CAP. XXVIII)
L’oste, con una tovaglia grossolana sotto il braccio e un fisco di vino in mano (…), disse: “A noi basta che gli avventori siano galantuomini: chi siano poi o chi non siano, non fa niente. E ora vi porterò un piatto di polpette, che le simili non le avete mai mangiate. (…) E che diavolo vi vien voglia di sapere tante cose, quando siete sposo e dovete avere tutt’altro in testa? E con davanti quelle polpette che farebbero resuscitare un morto?” Così dicendo se ne tornò in cucina. (CAP. VII)
- una serata con una lectio del professor Ivano Galbiati inframmezzata da brevi letture interpretative e da brani musicali e d’opera dell’epoca a cura Francesco Parravicini e Sofia Riva – Giovedì 23 novembre ore 21.00 Sala Civica
Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendio, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!

